dall’Irpinia al Gargano

Le vie dei pellegrinaggi collegano due posti molto diversi: Pietrelcina (BN) dove è nato San Pio e San Giovanni Rotondo (FG) dove il Santo è morto e dove è stata eretta la grande Chiesa progettata da Renzo Piano. Abbiamo fotografato le due location in due momenti completamenti diversi: a Pietrelcina era la ricorrenza del 23 settembre, data della morte del frate. Abbiamo assistito ad una fiaccolata raccolta, molto sentita composta da un piccolo gruppo di fedeli. A San Giovanni Rotondo, invece, siamo andati in un giorno qualsiasi, feriale, e ci ha colpito il movimento incessante dei pellegrini che rendevano omaggio alla salma. Anche gli approcci fotografici sono stati diversi: a Pietrelcina era difficile non lasciarsi coinvolgere dall’atmosfera del piccolo paese, le foto sono serali, intime. A San Giovanni Rotondo invece le dimensioni enormi della Chiesa e tutta l’organizzazione rendevano l’atmosfera più fredda, le foto sono risultate più distaccate.

SCHEDA (dal sito famigliacristiana.it)

“Attorno all’itinerario umano e spirituale di Padre Pio da Pietrelcina si è realizzata una delle più popolari e sconvolgenti esperienze di devozione popolare: per un cinquantennio, dal 1918 al 1968, senza mai spostarsi dal convento di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, questo frate stigmatizzato ha attratto generazioni di italiani e di stranieri soprattutto attorno al suo confessionale, dove il dono che più colpiva era quello dell’introspezione, cioè della capacità di leggere nelle coscienze e di rivelarne anche gli aspetti più segreti. Nato il 25 maggio 1887 a Pietrelcina (Benevento) in una famiglia di contadini, nel 1906 entrò fra i Cappuccini e venne ordinato sacerdote nel 1910. Il 20 settembre 1918 gli comparvero le stimmate (cinque ferite, alle mani, ai piedi e al costato) che avrebbero procurato al religioso fama, seguito, dolore e polemiche. Un giudizio critico su di esse (senza averle viste) di padre Agostino Gemelli, e le accuse false di alcuni detrattori guidati dall’arcivescovo di Manfredonia, Gagliardi, spinsero il Sant’Uffizio ad imporre al frate una serie di misure restrittive: dovette cambiare direttore spirituale, gli fu impedito di scrivere lettere e di mostrare le stimmate o di parlarne e gli imposto di celebrare messa da solo. Lui accettò sempre in piena obbedienza tutte le misure, mentre cresceva la fama della sua santità, supportata da episodi miracolosi come previsioni del futuro, guarigioni improvvise e inspiegabili, clamorose bilocazioni. Ritenendo sua missione condividere la sofferenza del Crocifisso e alleviare il dolore della gente riavvicinandola a Dio, padre Pio realizzò a San Giovanni Rotondo un ospedale di eccellenza (la Casa Sollievo della Sofferenza), mentre in tutti i continenti sorsero gruppi di preghiera ispirati da lui. Quando morì, il 23 settembre 1968, le stimmate erano scomparse, lasciando le parti interessate completamente sane. Giovanni Paolo II lo ha canonizzato il 16 giugno 2002.”

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