San Gerardo tra Irpinia e Basilicata

Il culto di San Gerardo unisce un vasto territorio che va dall'”Alta Irpinia” alla Basilicata, in un persistere di tradizioni religiose e popolari che, per la suggestione dei luoghi sono davvero indimenticabili. C’è da chiedersi come mai alcuni “patrimoni immateriali”, come ora vengono chiamati, vengano conservati ed altri no. Segnalo un interessante saggio di Roberto Cipriani che analizza questa persistenza nel caso specifico di San Gerardo. Quello che ci ha colpito in maniera particolare è stato il fatto di assistere, nella stessa giornata, a due modi celebrare il Santo completamente diversi, quella di Materdomini (AV) e quella di Muro Lucano (PZ). In questa gallery alcune foto della giornata del Santo (il 2 settembre) nelle due località.

“Una forma peculiare della religiosità popolare è quella che contempla un dialogo diretto con la divinità o con la santità come nel caso di Gerardo Maiella. Il che può avvenire nella forma abituale della preghiera, più o meno recitata secondo schemi liturgici approvati, o della interlocuzione personale e diretta con il destinatario soprannaturale per definizione (Dio stesso) o divenuto tale dopo l’esperienza naturale dell’esistenza umana (come nel caso di san Gerardo). Così il dialogo si allaccia attraverso un pellegrinaggio, una visita al santuario, la partecipazione ad una messa, l’esecuzione di un canto, la promessa di un’azione specifica sotto forma di voto da sciogliere, l’invio di un’offerta, lo scrivere una lettera alla redazione di una rivista religiosa (come In cammino con san Gerardo). Tutti questi contenuti religiosi e popolari insieme fanno altresì ricorso ad un vocabolario specifico, ad una terminologia che di solito non è quella della chiesa ufficiale, anche perché si avvalgono spesso di una opzione linguistica (dialettale) ben diversa da quella dei documenti magisteriali della chiesa. Anche le aggettivazioni utilizzate non sono quelle abituali di gente colta, di personale ecclesiastico, bensì di uso comune fra le gente che condivide un medesimo vissuto religioso-popolare.” (dal saggio di Roberto Cipriani)

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