Venerdì Santo a Montescaglioso (MT)

Un Venerdì Santo coinvolgente e ricco di musica quello che si svolge a Montescaglioso (MT). In questa cittadina avevamo già fotografato i riti del “Carnevalone” e la notte dei “Cucibocca” ma è stata la prima volta che abbiamo assistito ad un Rito Pasquale. La presenza delle Confraternite, il coinvolgimento della popolazione e una particolare tradizione musicale (le “Cantilene”) rendono davvero unico questo evento, che inizia nel pomeriggio e si conclude a tarda notte. Le Chiese coinvolte sono: San Rocco, Sant’Agostino, Immacolata e Madonna delle Grazie che ospitano le Statue dei Misteri. Le  “Cantilene” (Direttore Matteo Di Palma / Coro Polifonico Parrocchiale SS.Pietro e Paolo) sono state eseguite nella Chiesa Madre, e la musica, così toccante, ci ha accompagnato nel viaggio di ritorno.

“La sera del Venerdì Santo si assiste alla processione dei Misteri realizzata secondo uno schema comune a molte aree del Mediterraneo cattolico. Il contesto è quello di una religiosità popolare nel quale misteri e concetti si esplicitano in una materializzazione del messaggio ” teatralizzato ” e raccontato in complesse liturgie e riti che utilizzano gli strumenti della percezione materiale per realizzare una efficace semplificazione del messaggio della Resurrezione veicolato verso le classi popolari. Dalle chiese escono le statue dei ” Misteri ” corrispondenti grosso modo alle stazioni della Via Crucis portando in strada un rito che nelle settimane precedenti si è svolto in chiesa. Al rito partecipano le quattro confraternite di Montescaglioso, con una o più statue. La prima ad essere portata fuori è quella della Madonna Addolorata. La statua procede verso le altre chiese dove vengono prelevate varie raffigurazioni del Cristo: legato alla colonna; soccorso dalla Veronica; incoronato Re con la canna tra le mani; crocifisso; disteso morto; tra le braccia della Pietà. In sostanza lo schema della Via Crucis che risulta ulteriormente spettacolarizzata. Chiude l’Addolorata seguita dalla celebre banda di Montescaglioso che intona solo marce funebri. La processione attraversa a passo lentissimo le strade della città fermandosi in tutte le chiese. Nella Chiesa Madre il coro intona le ” Cantilene “, un uso antichissimo ripreso da alcuni anni grazie ad un’attenta opera di recupero avviata dall’Arcipretura dei SS. Pietro e Paolo. Sono canti in cui la ” Madre ” piange la perdita del ” Figlio “. Si ipotizza che gli spartiti o le composizioni provengano dal Convento delle Benedettine ove le Monache nella più stretta clausura potrebbero aver elaborato nel corso dei secoli un complesso rituale devozionale. Significativo è il coinvolgimento delle donne: gli è permesso di essere ” latori ” della statua dell’Addolorata e si usano musiche elaborate in una comunità monastica femminile. Il coinvolgimento delle Confraternite, rappresentative delle corporazioni di produttori, i massari, gli artieri, sottintende l’identità estesa alle strutture portanti della comunità e ruoli a cui le singole personalità o categorie intendono esaltare. Una ritualità estesa nel tempo e complessa che rinsalda il legame tra Chiesa e popolo.” (dal sito patrimonioculturale.regione.basilicata.it)

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